Gassenhauer und Kegelstatt
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    Johann Baptist Wanhal

    Trio op.20 nr Es-dur

    Wolfgang Amadeus Mozart

    Kegelstatt-Trio

    Ludwig van Beethoven

    Gassenhauer-Trio op.11 B-dur

    Robert Schumann

    Fairy tale  op.132

Ai tempi di Beethoven, il clarinetto era considerato uno degli strumenti più innovativi essendosi affermato nelle sale da concerto soltanto nel Classicismo Viennese ed essendo ancora percepito come uno strumento di straordinario rilievo. Mozart fu uno dei primi a introdurre il clarinetto nella musica da camera. Ha composto in modo spontaneo il brano "Kegelstatt Trio" (“Trio dei birilli”) nel corso di una serata in compagnia del famoso clarinettista Anton Stadler. Invece di fare musica, hanno avuto l'idea di scrivere il Trio. Anche Johann Baptist Wanhal, amico di entrambi, faceva parte del quartetto in cui ha suonato insieme a Mozart. Ha composto il suo Trio, op. 20 n. 5 sostituendo il violino con il clarinetto. Ed è questo che conferisce al pezzo una particolare freschezza musicale. Beethoven fece lo stesso per il suo Trio op. 11 che spesso è suonato nella combinazione clarinetto, viola e pianoforte. Il Trio di Schumann “Märchenerzählungen” è una delle sue ultime opere che rispecchia tutta la varietà del suo linguaggio musicale. Sebbene il pezzo non abbia un programma chiaro con la struttura di una fiaba specifica, esso evoca varie immagini fantastiche nell'ascoltatore: fate leggiadre, giganti che battono i piedi, coppie di innamorati che sussurrano e scorribande cavalleresche. Il Trio Sérénade ha rielaborato quattro pezzi adattandoli alla propria strumentazione, sostituendo la viola con il violino. Insieme accompagnano l'ascoltatore in un viaggio attraverso l'epoca classica. 

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